Sapete, non ce la faccio più a dover tornare a casa perché da solo proprio non ce la faccio ad andare a vivere. Il lavoro non me lo permette. E invece tutto è labile, incerto, fumoso e indistinto in questo Paese di Monti, Berlusconi e Bersani. Dicono che siamo la generazione perduta. Forse siamo solo nati nel momento sbagliato, quando la generazione dei nostri genitori ormai aveva cannibalizzato tutto.
admin
La linea Bukowski
Dell’amore temo la caducità. O forse sono l’uomo e la donna, creature tanto divine quanto nei sentimenti imperfette, che temo. E la loro imperfezione si chiama – appunto – amore. Una condizione dell’ animo per cui ci si convince che si ama.
Un corpo. Di notte. In ascolto
Ci sono notti così piene di poesia, che l’unica cosa che puoi fare è restare in silenzio, dimentico del sonno. Notti in cui il passato torna ad aggredirti, carico di tutto quell’irrisolto tremendo che ogni vita si porta dietro e dentro, come una slitta rotta. E tu resti lì, fermo, ad ascoltare il buio quasi fosse un oracolo capace di rendere chiaro il presente.
Tra le parole e i romanzi di Diego De Silva
Nel caso vi fosse sfuggito, in libreria andate a rovistare tra gli scaffali e cercate “Non avevo capito niente“, di Diego De Silva, edito per i tipi Einaudi. Sì che poi non è l’ultimo romanzo uscito. No. L’ultima sua opera è un libercolo fino e smilzo, dal titolo accattivante: “Mancarsi“. Vale la pena, ma il buon De Silva – a mio avviso uno psicologo prima che uno scrittore – ha espresso di meglio proprio in “Non avevo capito niente”.